
18 giu
La Niña

19 giu
Bab L’Bluz

20 giu
Magalí Datzira
Le prenotazioni ai tre eventi sono state chiuse. Abbiamo raggiunto la capienza massima.
La Niña, Bab L’Bluz e Magalí Datzira sono i tre artisti scelti da Antonio Diodato per Le strade del Mediterraneo, il progetto speciale realizzato per il Medimex. Tre straordinarie voci femminili, interpreti delle atmosfere sonore e culturali dell’area del Mediterraneo, per approfondire il tema della Strada, che quest’anno è il filo conduttore tematico del Medimex, attraverso la prospettiva e l’identità del mare. Il mare come via principale di collegamento secolare tra popoli, culture e musiche del mondo, con Taranto come porto di approdo sicuro e rigenerante.
La Niña, progetto solista di Carola Moccia, cantautrice e produttrice classe 1991, impegnata nel dialogo tra tradizione e musica del presente. Tra sperimentazione e ibridazione – utilizzando come tramite la lingua estremamente evocativa e potente della sua città, Napoli – la sua ricerca spazia dal canto alla scrittura, dal teatro al cinema, dalla danza alle arti figurative. Al Medimex presenta il fortunato disco FURÈSTA, progetto dall’impianto corale che affonda le sue radici nella tradizione della musica popolare napoletana, offrendo una visione che mescola innovazione e heritage.
Bab L’Bluz, (letteralmente “La porta del blues”) è un gruppo franco-marocchino formatosi nel 2018 a Marrakech. La band si ispira alla musica tradizionale Gnawa e Hassani a cui combina rock, suoni psichedelici e blues. Il progetto nasce dall’incontro della carismatica Yousra Mansour (voce, awisha, percussioni e guembri), cresciuta nella città di El Jadida sulla costa atlantica del Marocco ascoltando la diva libanese Fairouz, la musica gnawa della vicina Essaouira, ma anche Janis Joplin, Oumou Sangaré ed Erykah Badu, e il francese Brice Bottin (guembri, chitarra, percussioni e cori) a Marrakech all’inizio del 2017. Entrambi appassionati di musica Gnawa, hanno deciso di imparare insieme a suonare il guembri, uno strumento a corde pizzicate della tradizione musicale di quei popoli. Hanno voluto combinare le loro influenze raffinatamente, rispettando il mondo analogico emerso negli anni ’60 e ’70, dando così vita alla composizione di un nuovo repertorio.
Magalí Datzira, giovane contrabbassista, cantante e compositrice barcellonese. Con una lunga esperienza sui palchi (Andrea Motis, Rita Payés, Christina Rosenvinge…), trae ispirazione da un ampio ventaglio di influenze, che spaziano dal funk al pop elettronico, dai suoni più intimi e mediterranei, ai ritmi urbani. Un universo musicale che si cristallizza appieno con una voce intensa, urgente e contemporanea. Dopo aver presentato il suo primo album solista, Des de la cuina (2023), ora torna con La salut i la bellesa, un album curativo, in cui attraversa un’esperienza profondamente intima. Magalí parla di svuotarsi per riempirsi di nuovo, parla di tristezza, di paranoie e degli abissi quotidiani. Parla dei vari stadi dell’amore, ma soprattutto di prendersi cura, di curarsi e di essere curata e dell’amicizia, come pilastro vitale in questo mondo ultraconnesso.