In un mon­do in con­ti­nuo cam­bia­men­to e glo­ba­liz­za­to, l’artista testi­mo­nia con for­za che i con­fi­ni sono con­ven­zio­ni. Samia dimo­stra che l’essere uma­no, soprat­tut­to attra­ver­so la musi­ca e le mesco­lan­ze così natu­ra­li non ha con­fi­ni ter­ri­to­ria­li. Il pop, il soul, l’R&B, la dan­ce anni 70 e l’elettronica sono armo­niz­za­te dal­la sua voce graf­fian­te e malin­co­ni­ca. E’ un pro­get­to che par­la di nuo­ve diver­si­tà, toc­can­do temi come la salu­te men­ta­le, la ses­sua­li­tà e le que­stio­ni di gene­re, in modo schiet­to e sen­za reto­ri­ca. Dai testi taglien­ti, alle metri­che ser­ra­te, fino ad arri­va­re ai mon­di musi­ca­li dif­fe­ren­ti fusi tra loro. Il tut­to è mol­to tra­sver­sa­le anche dal pun­to di vista gene­ra­zio­na­le. Le armo­nie e le rit­mi­che mai bana­li e la capa­ci­tà di inne­sta­re melo­die leg­ge­re e orec­chia­bi­li ren­do­no il tut­to mol­to frui­bi­le. La pro­du­zio­ne e gli arran­gia­men­ti sono cura­ti da Francesco Cataldo, pro­du­cer puglie­se, che ha vin­to tra gli altri Sanremo Giovani (Gaudiano — 2021; Yuman — 2022).

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